Focus sulla Sanificazione: intervista ad Antonio Ambrosanio Direttore della Centrale Mercato PFE S.p.A.
L’irruzione del covid19 ha profondamente cambiato le abitudini quotidiane. Anche il settore del facility management ha registrato significative evoluzioni soprattutto in ambito cleaning relativamente alle attività di sanificazione e disinfezione, come sta evolvendo il mercato in tal senso?
“L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha avuto non solo un forte impatto sulla vita sociale, ma ricadute importanti soprattutto dal punto di vista economico.
Il ruolo degli operatori di FM (Facility Management), è risultato ed è strategico per assicurare la piena funzionalità delle strutture, siano esse di uso industriale che civile ma, soprattutto, sanitarie. In quest’ultimo ambito, le attività di cleaning, ed in particolar modo le operazioni di sanificazione hanno rivestito, rivestono e rivestiranno sempre di più in futuro un ruolo fondamentale per creare le condizioni di sicurezza e di fruibilità degli ambienti sia per le persone che vi lavorano che per chi ci soggiorna. La necessità di avere elevate condizioni di sicurezza e di tutela della salute ha non solo una valenza sanitaria, ma come abbiamo visto, anche sociale ed economica anche al fine di evitare over costi sanitari sia in ambiti di servizi che dei connessi investimenti.
Per ritornare alla domanda, il settore ha registrato una domanda esponenziale. Nella così detta Fase 1 legata al lockdown, i principali customers, sono stati quegli operatori di servizi indispensabili, quindi parliamo di committenti pubblici, quali le forze dell’ordine e gli operatori sanitari. Abbiamo registrato una grande attenzione nella domanda al fine di monitorare la spesa da parte dei nostri committenti.
Con l’approssimarsi alla cosiddetta Fase 2 la domanda si è estesa ai committenti privati. In questa fase si è notata una confusione del mercato, in quanto si è registrato un pullulare di molte imprese che si sono convertite ad erogare attività di sanificazione. La mancanza di un chiaro indirizzo normativo che regolamenti sia il settore che le attività ha creato il caos, generando incertezza nei clienti, che in un momento di recessione economica e come dicevamo, in assenza di specifiche ed obbligatorie linee guida, hanno mirato al prezzo più basso. Purtroppo spesso a scapito della qualità e della sicurezza.
Nel contempo si è registrato l’indiscriminato aumento sia delle materie prime che dei DPI. Per il mercato e per la sicurezza sociale risulta indispensabile il lavoro che le associazioni di categoria, nel caso di specie ANIP-Confindustria, sta portando avanti con il legislatore affinché vi sia una certezza normativa oltre che una qualificazione specifica degli operatori di settore”.
Dal punto di vista della relazione con il Cliente quale aspetto è maggiormente cambiato? Vi sono richieste maggiori garanzie e certificazioni che attestino esperienza e competenza?
“PFE è un’azienda che opera in questo settore da oltre trent’anni, la sua storia è caratterizzata da una ricerca ed uno sviluppo innovativo costante, prova ne è il conseguimento di processi brevettati che coniugano efficienza ed efficacia.
Questo ci ha consentito una crescita costante sia in termini di volumi che di clienti serviti. Il principale mercato di attività è il mondo sanitario, dove ci si confronta quotidinanamente con strutture complesse e con clienti che conoscono per professione tutti gli aspetti igienico sanitari. Confrontarsi quotidianamente con questi professionisti e registrare il loro apprezzamento e la loro fiducia è per noi motivo d’orgoglio, di stimolo per innalzare sempre di più lo standar qualitativo e per investire in metodologie, processi e tecnologia innovativa e performante.
Ancor di più in questo particolare momento, abbiamo deciso di accelerare i processi di innovazione volti a garantire ai Clienti una gestione totale dell’ambiente mirata all’efficienza e sicurezza totale, definendo insieme percorsi integrati volti al monitoraggio del rischio ambiente e tesi alla minimizzazione dei costi indiretti.
Questo processo integrato che partendo dalla gestione e decontaminazione dell’aria, passa per l’efficienza dei sistemi aeraulici consentendo un saving dei costi di esercizio, genera un ambiente più salubre consentendo una maggiore efficacia degli interventi di cleaning. Tutto questo non si realizza dall’oggi al domani, ma è frutto di anni di esperienza, di investimenti, di confronti con partner tecnologici unito a processi di formazione continua.
Oggi, questi processi integrati sono oggetto di audit finalizzati al conseguimento di una specifica certificazione, che consentirà ai clienti anche un efficientamento dei costi. Le analisi interne e gli studi di settore di analisiti indipendenti ci confermano questa evoluzione del mercato. PFE, anche in questo particolare momento di contrazione economica, sta investendo sul mercato del futuro in modo proattivo al fine di anticipare le richieste del mercato”.
Quali sono le principali tecniche di sanificazione utilizzate per contrastare il covid19 all’interno di grandi aziende o spazi commerciali o grandi enti ed hub del trasporto urbano per tutelare lavoratori, consumatori e cittadini?
“PFE interviene in ogni ambiente pubblico e privato con un metodo ormai consolidato che parte dall’analisi del fabbisogno e dalla tipologia degli spazi e dell’utenza che li vive ogni giorno. Questo significa che le tecniche e le metodologie di prodotti/strumenti di sanificazione per contrastare il covid-19 cambiano in base alle variabili sopra citate. L’intervento nei grandi spazi industriali è diverso da quello negli uffici amministrativi di un ente, in una sala operatoria e nei reparti ospedalieri, in un aeroporto o in un museo.
Fattore comune è senza ombra di dubbio l’erogazione completa dell’attività. Mi riferisco alla preventiva fase di cleaning “ordinario” ed alla successiva fase di sanificazione e disinfezione. Sono una propedeutica all’altra per ottenere un ambiente decontaminato. Risulta inoltre di estrema importanza la qualità dell’aria che viene trattata dagli impianti.
Per ottenere un risultato ottimale non basta intervenire sulle superfici orizzontali e verticali ma necessita preliminarmente intervenire sugli impianti di climatizzazione. Risulta fondamentale la bonifica delle condotte aerauliche – gli impianti di condizionamento ndr – nella loro completa estensione dalle UTA alle intere condotte di aerazione.
Anche in questa particolare attività PFE ha investito in qualità e formazione adegunadosi e certificandosi NADCA”.
Quali evoluzioni attendono il mercato della Sanificazione e come si coniugherà tutto questo con il rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo?
“Il tema della salute umana sia in periodo ante covid-19 che a maggior ragione oggi, è stato sempre al centro dell’attenzione delle politiche di PFE. L’allarme lanciato dall’OMS nell’aprile del 2019 nella lotta all’antibiotico resistenza sottolinea che il 75% delle infezioni da batteri resistenti agli antibiotici è rappresentato da infezioni correlate all’assistenza (ICA).
A livello europeo, si stima un impatto delle infezioni tale da provocare ogni anno circa 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza, 37 mila decessi attribuibili a fenomeni infettivi e 110 mila decessi per i quali l’infezione rappresenta una concausa. I costi vengono stimati in circa 7 miliardi di euro. Altri dati evidenziano, sempre in Europa, che oltre 4 milioni di persone l’anno vengono colpite da infezioni batteriche ospedaliere, con 25 mila morti stimate per infezioni provenienti da germi resistenti. In un recente studio pubblicato da Plos Medicine si stima che l’impatto di sei infezioni correlate all’assistenza (polmonite, infezioni del tratto urinario, infezioni del sito chirurgico, infezioni da clostridium difficile, sepsi neo natale e infezioni del sangue) sia superiore a quello di malattie come l’influenza, le infezioni da Hiv/Aids e la tubercolosi insieme.
Ogni anno, in Italia, circa il 5-8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione ospedaliera, ovvero 450-700 mila. I decessi a causa di un’infezione si stimano in 4.500 – 7 mila.
Gli ambiti di segnalazione sono stati, per lo più, le condizioni igieniche dei bagni e di altri ambienti comuni, la poca attenzione ai cambi delle lenzuola e alla sanificazione del materiale utilizzato dai pazienti per le funzioni fisiologiche e similari. Anche la fatiscenza delle strutture ha rappresentato e continua a rappresentare una criticità per i cittadini.
In questo scenario gli operatori del settore del FM sono chiamati ad un dialogo di confronto costante con le istituzioni al fine di promuovere processi responsabili volti alla minimizzazione diretta e riflessa di questo allarme.
In questo quadro, l’uso degli strumenti normativi in vigore, utili all’efficientamento non solo delle strutture ma anche dei processi e dei servizi, risulta essere fondamentale, soprattutto se coniugato con tecnologie eco friendly. Da anni PFE sta investendo in innovazione e ricerca anche mediante attività di partenariato il cui tema centrale è la circular economy.
Prevediamo, nell’immediato futuro, insieme ai nostri partner tecnologici e scientifici, con i quali abbiamo intrapreso questo percorso condividendone gli obiettivi, la proposizione di soluzioni di investimenti e service volte a dare un contributo importante alla riduzione delle ICA”.